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«Check up fiscale», al via sperimentazione tra Caaf e Fp Cgil 

Il progetto intende offrire ai lavoratori pubblici (per ora di Lazio, Lombardia e Puglia), attraverso i delegati sindacali adeguatamente formati, una prima risposta ai bisogni di natura fiscale lungo l'intero anno, quindi non più limitata al solo 730

Offrire ai lavoratori non solo la tutela collettiva, ma anche risposte ai bisogni individuali attraverso i servizi promossi dal Caaf. Allargando, nello stesso tempo, le competenze dei delegati Cgil in chiave ‘fiscale’, facendo conoscere così il vasto catalogo di servizi che i Caaf offrono agli iscritti. Questo il senso del progetto sperimentale “Check up fiscale”, promosso dal Caaf e dalla Funzione pubblica Cgil.

Obiettivo del progetto è mettere in sinergia Caaf e delegati sindacali in modo da fornire a lavoratrici e lavoratori risposte ai loro bisogni di natura fiscale. Ampliando, dunque, il perimetro della relazione tra Caaf e lavoratori, al momento sostanzialmente ristretto al periodo della dichiarazione dei redditi, offrendo servizi lungo l'intero corso dell'anno attraverso il ruolo dei delegati sindacali, adeguatamente formati, che si occuperanno così di promuovere il servizio, intercettare i bisogni dei lavoratori, offrire una prima risposta ed eventualmente indirizzarli verso il Caaf più vicino.

“Con la Fp Cgil parte la sperimentazione di un percorso che vogliamo estendere a tutte le categorie”, spiega il presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil e coordinatore della Consulta nazionale dei Caf Mauro Soldini: “Vogliamo offrire ai nostri iscritti più servizi e offrire ai nostri delegati più strumenti, mettendo insieme la rappresentanza collettiva con quella individuale, per dare così un valore aggiunto alla rappresentanza nei luoghi di lavoro”. L’obiettivo è “passare dalla logica del 'solo' adempimento del 730 a una consulenza lungo l’intero anno, perché riteniamo di poter dare ai lavoratori un valore aggiunto importante dando loro risposte a diritti, magari non conosciuti o inespressi”.

La situazione attuale nel Lazio vede il Caaf Cgil effettuare il servizio di assistenza ed elaborazione del modello 730 in circa 90 posti di lavoro dislocati su tutto il territorio della regione, prevalentemente nel comune di Roma. Al momento il ruolo dei delegati è quello di promuovere e organizzare il servizio sul posto di lavoro attraverso la presa degli appuntamenti. Questo progetto sperimentale si propone di allargare la consulenza (non solo quindi il 730, ma anche Imu e Tasi, bonus sociali, cartelle esattoriali e altro ancora), formando i delegati sui posti di lavoro attraverso competenze che riguardino la tutela individuale.

L’assistenza agli iscritti Cgil e ai non iscritti spazia dal diritto alle detrazioni per familiari a carico alle agevolazioni relative ai contratti di locazione (sia per i proprietari sia per gli inquilini), dalle spese mediche e di assistenza per sé o per i familiari alle spese per l’istruzione, per la ristrutturazione edilizia o il risparmio energetico, e molto altro ancora.

La normativa ha stabilito per ogni agevolazione condizioni e requisiti specifici: se chi sostiene la spesa non ne è al corrente, rischia di non poter godere di alcun beneficio. In occasione della predisposizione della dichiarazione dei redditi, infatti, spesso si scopre a un anno di distanza che un determinato onere non può essere detratto o dedotto.

Quanti sanno che acquistando un dispositivo medico (come occhiali da vista, misuratore della pressione o apparecchio acustico) non occorre la prescrizione medica, ma nella fattura o ricevuta fiscale deve essere presente la dicitura “marcatura CE” o la conformità alle direttive europee? Oppure che le spese di ristrutturazione su un immobile di proprietà del coniuge possono essere sostenute anche da uno dei familiari conviventi? O acquistare un immobile a dicembre, entro il 15 o nei giorni successivi, può comportare il pagamento dell’Imu?

Ecco perché occorre rivolgersi al Caaf prima di sostenere una spesa o di chiedere una prestazione, proprio allo scopo di conoscere le regole per non perdere l’agevolazione oppure di conoscere in tempo utile gli eventuali adempimenti fiscali per non incorrere in sanzioni future.

“È una sperimentazione che coinvolge al momento Lazio, Lombardia e Puglia, ma che si pone l'obiettivo di allargare sempre più l’implementazione dei servizi Cgil agli iscritti di tutti i luoghi di lavoro della funzione pubblica”. Così il segretario nazionale della Fp Cgil Fabrizio Rossetti spiega il progetto “Check up fiscale”, rilevando che l’obiettivo è quello di “prendere in carico i bisogni degli iscritti, per come ci vengono ripetutamente manifestati, provando a dare loro risposte soddisfacenti e di qualità”. Da oggi, dunque, gli iscritti Cgil di tanti luoghi di lavoro pubblico “sanno di poter contare sulla Fp e sul Caaf non più solo per la redazione e l’invio del modello 730, ma anche per gli altri importantissimi adempimenti della loro vita fiscale”.