CGIL Serizi Uvl – Uffici vertenze e legali Inca Sol – orientamento lavoro Sunia
“Rottamazione” cartelle Equitalia: entrano in gioco i Caf

I Centri di assistenza fiscale saranno in campo per potenziare una delle maggiori azioni di recupero delle tasse mai realizzate nel Paese. Ma la pesante riduzione dei compensi ministeriali potrebbe costringerli a limitare i servizi

Anche i Caf - oltre 20.000 sedi per gli oltre 40 Centri di Assistenza Fiscale diffusi in tutte le città italiane - saranno in campo per assistere i cittadini nella cosiddetta “rottamazione” delle cartelle Equitalia. L’incontro di martedì scorso tra l’Agenzia delle Entrate, Equitalia ed i rappresentanti della Consulta nazionale dei Caf ha fissato, infatti, le basi per creare le condizioni di autorizzazione ai Centri di assistenza fiscale, consentendo a milioni di persone di delegare i Caf a svolgere per proprio conto una verifica delle rispettive posizioni nei confronti di Equitalia e valutare le soluzioni più appropriare per chiudere le eventuali pendenze con il fisco.

"I Centri, a partire dalle prossime settimane, potranno erogare il servizio attraverso i propri operatori qualificati - si legge in una nota della Consulta dei Caf - completando così un insieme organico di prestazioni di assistenza e consulenza alla persona. L’amministrazione dello Stato, attraverso due delle sue fondamentali strutture operative, si avvale del radicamento, della diffusione e della competenza dei Caf per potenziare una delle maggiori azioni di recupero fiscale mai realizzate nel Paese".

Nei Centri, previa apposita delega, il cittadino avrà l’assistenza necessaria ad effettuare operazioni, nell’area riservata del sito di Equitalia, e potrà chiedere ed ottenere le agevolazioni e la rateizzazione delle somme dovute al Fisco. "I tempi sono molto stretti –  avvertono però dai Caf -entro il 31 marzo, salvo proroghe, dovrà essere presentata la richiesta per la definizione agevolata delle cartelle e relativa e successiva rateizzazione". Pertanto, "si è reso necessario il dispiegamento delle migliaia e migliaia di operatori dei Caf che opereranno, senza soluzione di continuità, per avviare in concomitanza anche la prossima campagna 730/2017".

Un impegno e un riconoscimento - sottolinea la Consulta - che non sembrano valutati ancora appieno nelle stanze governative: "Oramai i Caf hanno assunto un ruolo insostituibile per molti dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini - sottolinea - pur rimanendo dei soggetti privati, offrono un servizio competente e di tutela dei diritti individuali ma, ancora una volta, subiscono tagli che possono influenzare la qualità del lavoro per gli utenti".

Solo alcuni giorni fa, i Caf hanno ricevuto dall’Agenzia delle Entrate la comunicazione con l’importo dei compensi spettanti per l’attività del 2016: "C'è una riduzione del 24 per cento delle somme spettanti sulla base dei compensi previsti per ogni singolo modello di dichiarazione. Stiamo parlando di una cifra attorno agli 80 milioni di euro - denuncia la Consulta - Questa, pur non essendo una cifra significativa per il bilancio dello Stato, soprattutto in relazione all’attività dei Caf legate alle dichiarazioni dei redditi (un’attività che porta nelle casse pubbliche qualche centinaio di miliardi), è la spia di un rapporto che a parole dice di smettere con i tagli lineari, ma nella pratica li persegue. Colpendo tutti, anche i più virtuosi".

Così, la situazione che si è venuta a creare "mette a rischio la sostenibilità economica del sistema dei Caf", che complessivamente, nel corso del 2016, hanno assistito oltre 17 milioni e 500 contribuenti. "I Caf continueranno ad opporsi con tutte le loro forze a queste scelte provenienti dalla legge di bilancio 2017 – si legge ancora nella nota della Consulta - e hanno già impugnato a novembre il decreto ministeriale presso il TAR del Lazio, pur volendo garantire per la campagna 730/2017 le attività a favore dei contribuenti e la semplificazione fiscale che, con le oltre 14 milioni di dichiarazioni precompilate scaricate, hanno contribuito a far avanzare". Insomma, forti preoccupazioni per il futuro che i Caf hanno esposto all’incontro avvenuto ieri, 1 marzo, con il vice ministro Casero e il sottosegretario Baretta, per illustrare al Mef questa "difficile situazione" e per aprire un "confronto costruttivo" sul loro ruolo e sul loro futuro, che a detta dei rappresentanti del Governo, si concretizzerà già a partire da un prossimo incontro a breve.

"Purtroppo - conclude la Consulta - gli effetti di questi tagli potrebbero registrarsi già in questa campagna 730/2017. La pesante riduzione dei compensi ministeriali potrebbe costringere molti CAF a limitare i servizi, a diminuire gli sportelli a servizio dei cittadini e a ridurre il personale, con il rischio di generare, pur involontariamente, lunghe attese, file e nervosismi tra i contribuenti onesti: i Caf rischiano di passare da soggetto in prima linea contro l’elusione a oggetto di critica per l’occlusione fiscale".